Correndo un rischio

di Silvia Boccardi

Avete visto mai Una donna e una canaglia di Claude Lelouch?
Lino Ventura è a cena con alcuni personaggi di elevato livello culturale,  invitato  da una affascinante signora che ha conosciuto da poco .. l’intellettuale  marito della signora commenta alcuni   film, ma  Lino Ventura non ne sa nulla…
-Ma scusi lei non legge mai le recensioni?
-No.
-Ma allora come fa a scegliere un film?
Lino Ventura fa una pausa, guarda l’affascinante signora e dice
–  Come scelgo una donna… correndo un rischio.

Non penso che sia così facile, ma se si è capaci è proprio un bel modo  di andare al cinema, questo. Qualcosa di questo film, di cui non sappiamo nulla, già ci attrae, perché ci hanno detto che è bello. Oppure abbiamo visto qualche immagine che ci ha colpito. Forse ci hanno detto che ci piacerà, anzi che piacerà proprio a noi, che è il nostro genere.  E’ di un regista che ci ha fatto già provare qualcosa in altre occasioni.  Oppure è chi ce lo consiglia che ci ha fatto provare qualcosa..

Non sappiamo altro ed è meglio non sapere altro perché allora può veramente accendersi la scintilla della scoperta e svelarsi una bellezza che è preceduta solo da una promessa di bellezza. Siamo pronti ad innamorarci.
Poi forse il film è brutto, cretino, inutile e ci ritroviamo a dire “ ma come è venuto in mente al tale che a me sarebbe potuto piacere? E perché proprio a me? ” In questo caso non raro la delusione sarà  dura, come quella delle  storie che finiscono male e che mettiamo nel bagagliaio della vita. 

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Stefania Vannini

Concordo e mi rispecchio in questa riflessione. Anche a me piace correre il rischio, senza ascoltare commenti e infilarmi al cinema in solitudine per godere appieno l’esperienza. E prendermi il lusso di formulare la mia recensione solo quando mi sento pronta, nei giorni a venire. Nel caso di “Una donna, una canaglia” è stato amore a prima vista.

Lidia

E’ vero, condivido assolutamente l’idea di correre il rischio a fronte del sentirsi più liberi di valutare senza condizionamenti le proprie emozioni e impressioni. Cosa che non abbiamo spesso occasione di fare. Resta il piacere però di parlarne con altre persone, questo aggiunge valore

Simone

Certo, ogni tanto succede che si finisce a vedere un film senza averci pensato, e se poi ne rimaniamo avvinti ci assale il piacere di aver ricevuto un regalo inaspettato; ma se c’è la possibilità di scegliere, di leggere qualche recensione che ci convince e/o, ancor meglio, di conoscere il parere di qualcuno che stimiamo, lo preferisco: mi godo lo spettacolo con più tranquillità e meno diffidenze, sapendo che già in partenza il rischio di una delusione é ridotto al massimo… Questione di indole più che di opinione, c’è chi azzarda e chi preferisce seguire le orme di qualcuno di cui si fida. Capisco però che agire senza mai osare non aiuta a valorizzare i film più di “nicchia”, quindi in fondo ammiro chi ha voglia di fare “un salto nel buio”!