La direzione di odeonblog. it che mi ospita, graziosamente senza – me ne dolgo assai – giungere ad un pareggio sostanziale fra lettori soddisfatti dei miei scritti e lamentele per la lunghezza dei testi o, ancor peggio – come in questo caso che cito – per l’astrusità del periodare, mi avverte che due lettori e mezzo, pari esattamente alla metà di quanti hanno letto il lungo elaborato pubblicato ieri con il titolo “Del conformismo. Riflessioni su Bertolucci e cattivi discepoli”, hanno avuto da lamentarsi, dicendo che si sono addormentati al 15° rigo uno e al 52° l’altro (il mezzo rimanente non ha fornito dati) e che hanno capito ben poco di quello che avevo con tanta passione scritto.

Me ne dolgo sinceramente, ma non tanto da passare ai messaggini stitici con faccine rincoglionite in uso ai cosiddetti social. Non farò ammenda, pertanto, ma, per cementare il rapporto con i due lettori e mezzo insoddisfatti e con tutti gli anonimi altri, che immagino siano adeguatamente di più, allego alla mia (BREVE!) nota il racconto di Jorge Luis Borges, su cui Bernardo Bertolucci costruì soggetto e sceneggiatura de La strategia del ragno: Tema del traditore e dell’eroe.

Leggere Borges è sempre utile nella vita: ci avvicina ad altezze che pochi si possono permettere di frequentare, fra loro, certamente, c’era il mio compaesano Leonardo Sciascia.

Certi che apprezzerete il mio gesto e che comprenderete la difficoltà per un dilettante, non abituato a grandi voli ad altezze stratosferiche, di scrivere con la giusta dose di indignazione, rabbia, e profondo amore per il cinema e la persona di Bernardo Bertolucci un confacente pamphlet, genere roco e artigliato, che dato il malo mio carattere, mi si confà.

Perdonatemi e gradite il mio piccolo sincero omaggio:
Tema del traditore e dell’eroe

Tano Pirrone