Velasco Vitali firma il manifesto della 6° Edizione del Lecco film Fest:”Questi tempi memorabili”.

la Redazione

Lecco, 30 maggio 2025 – Una portatrice d’acqua: è questa l’immagine realizzata da Velasco Vitali
per il manifesto della 6ª edizione del Lecco Film Fest – promosso da Confindustria Lecco e Sondrio
e organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo – in programma a Lecco dal 3 al 6 luglio 2025.

Il tema di quest’anno, “Questi tempi memorabili”, trova nella nuova opera dell’artista una
rappresentazione iconica e poetica. L’immagine – essenziale ma potentemente evocativa – ritrae una
donna che porta l’acqua: un gesto archetipico, antico, che diventa attuale.

«In una “lettera sotto forma di parabola” – spiega Velasco Vitali – René Daumal ci racconta di come
l’Assetato, l’Innamorato e l’Ottico vedono e descrivono in modo diverso la portatrice d’acqua. Il
primo la vedeva riferendosi all’acqua dispensatrice di vita, il secondo si riferiva alla sete di
bellezza, il terzo infine vedendo che nella brocca si riflettevano tutte le cose del mondo parlava
della riflessione. Ma per entrambi si trattava della Meraviglia! Forse dal cinema e dall’arte ci
aspettiamo di vedere la meraviglia da più punti di vista, anche quando è rappresentata da una
figura in apparenza tradizionale come una portatrice d’acqua e allora ci verrebbe naturale anche
domandarci se la memoria è femminile? O se la memoria disseta? O è un carico sulla testa? Meglio
svuotarla o tenerla e pescarne un po’ alla volta? Non lo so, ma è meglio che smetta di farmi
domande: per me è una donna che porta l’acqua al lago e muove in direzioni diverse: col corpo ci
viene incontro, con la testa va altrove e l’acqua che porta fa un onda e resta in equilibrio».

È questo che Vitali ci restituisce: uno sguardo molteplice sulla realtà, proprio come fanno il
cinema e l’arte. Anche una figura apparentemente tradizionale – come una portatrice d’acqua –
può essere riletta da infinite prospettive. E così ci si interroga sul tema della nuova edizione.

Per l’autore la donna rappresentata si dirige verso il lago. È questo l’elemento naturale e
simbolico che fa da sfondo al festival e ne è parte integrante. Il gesto della donna che si
avvicina al lago unisce terra, corpo e immaginazione, richiamando una memoria antica e radicata nel
paesaggio. È una scena che appartiene profondamente al territorio, e che al tempo stesso lo
trascende, diventando narrazione universale. Il lago, con le sue acque profonde e mutevoli,
diventa così spazio della memoria, dell’attesa e della possibilità.

Angela D’Arrigo, curatrice del Lecco Film Fest, dichiara: «Ringraziamo Velasco per aver saputo
interpretare con la consueta originalità e profondità il tema del festival, restituendoci
insieme a un’opera di delicata poesia, anche una serie di interrogativi che ampliano il tema stesso e
i ragionamenti che intorno ad esso vogliamo sviluppare nei giorni del festival.

Non è la prima volta che Velasco fa al Lecco Film Fest un dono così importante e non è un caso: già
dal 2023 abbiamo cercato un artista che trasportasse nella sua opera lo sguardo capace di guardare
all’universale e una dimensione di ampio respiro restando fortemente legato ai luoghi di origine,
proprio come prova a fare il festival. Il percorso iniziato allora con Velasco Vitali non solo dà
prestigio artistico al festival, ma negli anni ci ha fatto scoprire anche una comunità di visione e
di intenti ormai irrinunciabile per il festival».

Il Lecco Film Fest torna dal 3 al 6 luglio 2025 con una proposta culturale che intreccia visione,
pensiero e scoperta, con un invito a riflettere sul ruolo del cinema nella costruzione della
memoria collettiva, attraverso proiezioni, incontri, masterclass, retrospettive e approfondimenti.

Velasco Vitali è nato a Bellano nel 1960.
L’inizio è segnato dall’incontro con Giovanni Testori e la mostra “Artisti e scrittori”, alla
Rotonda della Besana di Milano.
Alla fine degli anni Novanta è alla Quadriennale di Roma e nel 2004 Electa pubblica Velasco 20.
Nel 2005 sue opere entrano nella collezione del MACRO a Roma e nel 2011 è al Padiglione Italia
della Biennale di Venezia. Segue un decennio di mostre pubbliche tra cui “Foresta rossa” alla
Triennale di Milano e “Sbarco” a Palazzo Reale a Milano. Nel febbraio 2015 è alla Berlinale,
vincitore del premio FIPRESCI, come produttore de “Il gesto delle mani”, per la regia di
Francesco Clerici.
Nel 2017 a Palazzo Reale di Milano e altre sedi , cura e progetta, con la collaborazione di Peter
Greenaway, la mostra di suo padre Giancarlo Vitali , “Time out”, e tra il 2021 e il 2022 collabora
con la Fondazione Giovanni Falcone e con la Fondazione Federico II a Palermo per un intervento
monumentale presso l’aula bunker del carcere dell’Ucciardone e altre cinque sedi istituzionali
della città.

Informazioni su Letizia Piredda 205 Articoli
Letizia Piredda ha studiato e vive a Roma, dove si è laureata in Filosofia. Ha frequentato per diversi anni Corsi Monografici di Analisi di Film e più di recente Corsi di Critica Cinematografica presso Sentieri Selvaggi, Longtake e La Critica ritrovata. Ha tenuto Seminari su tematiche di cinema presso l’Università di Perugia. Da 3 anni collabora con il sito Longtake. Ha vinto il Concorso di Critica Cinematografica over30 nell’ambito del Longtake Film Festival 6 Edizione, 2024

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