L’inquadratura: campi e piani

a cura di Letizia Piredda

L’inquadratura può essere classificata in due famiglie, i Campi e i Piani, in base all’importanza che viene data all’ambiente e alla figura umana.
Nei campi è protagonista l’ambiente, mentre nei piani è la figura umana ad avere una maggior risalto.

Il campo lunghissimo (C.L.L.) è l’inquadratura più larga, nella quale l’ambiente è totalmente preponderante e un’eventuale figura umana è scarsamente o per niente riconoscibile. Solitamente si usa per inserire un luogo all’interno del racconto, descrivendone così l’ambientazione.

Il campo lungo

Nel C.L. si inizia a percepire chiaramente l’azione, le persone sono distinguibili e circoscritte all’interno del paesaggio, la cui figura continua a dominare la composizione.

Campo Lungo - l'inquadratura
Il “peso” del paesaggio nella composizione è ancora decisivo, ma le figure umane e l’azione sono adesso distinguibili: è un Campo Lungo

Campo Medio

Nel C.M. l’azione inizia ad assumere una certa importanza: le figure umane sono perfettamente leggibili e l’ambiente inizia ad assumere un ruolo di “cornice”, seppur ancora molto presente nel quadro.

Campo Medio - l'inquadratura
Campo Medio: l’azione è distinguibile ma l’ambiente continua ad essere preponderante nel quardo

Campo Totale

Nel C.T. l’azione ha maggiore importanza, le figure umane hanno rilevanza centrale e l’ambiente è rappresentato nella sua totalità.

Totale - Paolo Sorgi - l'inquadratura
Totale: la figura umana è intera e la sua azione è preponderante, rispetto all’ambiente

Figura Intera

F.I.: l’attore riempie varticalmente il quadro, senza “tagli” a gambe o testa. Viene usata questa inquadratura solitamente per sottolineare la fisicità del soggetto.

Figura Intera --l'inquadratura
L’attore riempie verticalmente il quadro e la sua fisicità è sottolineata: è una F.I

Piano Americano

Nel P.A. l’inquadratura parte da sopra al ginocchio, per riprendere fin sopra la testa. L’azione è descritta in maniera preponderante e restituisce molta importanza all’espressività dell’attore. Inquadratura molto usata nei western dove era necessario far vedere le pistole; viene usata anche per i quadri a due o più persone, in scene di dialogo.

Piano Americano - l'inquadratura
Molto diffusa nel genere western, l’inquadratura a P.A. consentiva di inquadrare l’attore fin sotto la fondina. Da qui probabilmente il nome.

Mezza Figura/Piano Medio

L’inquadratura dalla vita in su è detta Mezza Figura,(M.F.) o Piano Medio. (P.M.) L’ambiente è scarsamente riconoscibile e sempre maggior peso viene dato all’attore.

Mezza Figura - l'inquadratura
L’attore è sempre più il protagonista del quadro: M.F./P.M.

 Primo Piano

Inquadratura usata per descrivere lo stato d’animo del soggetto, il P.P. si compone tagliando la figura dalle spalle in su. Tra Primo Piano e Mezza Figura c’è un’inquadratura intermedia, chiamata Mezzo Primo Piano (M.P.P.) o Mezzo Busto (M.B.), usata per la prima volta in The great train robbery, del 1903.

Primo Piano - l'inquadratura
L’attenzione è concentrata sull’attore e il suo stato d’animo. La mimica facciale è la recitazione sono esaltate al massimo: stiamo componendo un P.P.

Primissimo Piano (P.P.P.)

Ancor più che nel Primo Piano, l’azione è restituita da espressioni e stati d’animo dell’attore. Data la grande importanza del soggetto, in genere questo quadro si compone scegliendo una ristretta profondità di campoper isolarlo maggiormente dall’ambiente.

Primissimo Piano - l'inquadratura
Ambiente ed eventuali altri attori spariscono, aspetto psicologico ed emozioni del soggetto sono i veri protagonisti dell’azione: stiamo componendo un P.P.P.

Particolare e Dettaglio

L’inquadratura più stretta, che mostra molto da vicino una parte del soggetto, è detta Particolare. Se stiamo inquadrando un oggetto inanimato, stiamo realizzando un Dettaglio.

Particolare - Paolo Sorgi - l'inquadratura
Particolare degli occhi dell’attrice
Dettaglio - Paolo Sorgi - l'inquadratura
La pallina da golf ripresa in Dettaglio
Informazioni su Letizia Piredda 192 Articoli
Letizia Piredda ha studiato e vive a Roma, dove si è laureata in Filosofia. Ha frequentato per diversi anni Corsi Monografici di Analisi di Film e più di recente Corsi di Critica Cinematografica presso Sentieri Selvaggi, Longtake e La Critica ritrovata. Ha tenuto Seminari su tematiche di cinema presso l’Università di Perugia. Da 3 anni collabora con il sito Longtake. Ha vinto il Concorso di Critica Cinematografica over30 nell’ambito del Longtake Film Festival 6 Edizione, 2024
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