Ricordando Fellini a 100 anni dalla nascita

Avremmo voluto inaugurare il sito nella sua nuova veste grafica, e con le nuove funzionalità, in coincidenza del Centenario di Fellini, ma purtroppo i lavori in corso si sono protratti più del previsto, facendoci slittare di alcuni giorni l’apertura. Ci scusiamo con tutti i nostri lettori e speriamo che il nuovo sito apra ad una collaborazione e ad uno scambio di commenti più intensi.

La Redazione

Sottoscriviamo pienamente l’iniziativa di Repubblica che pubblicherà con cadenza settimanale, a partire dal 16 gennaio, i film di Fellini in versione restaurata. Ad accompagnare il primo DVD, Amarcord, un libretto con una parte introduttiva sulla vita e le opere del grande regista, e , a seguire le schede dei suoi film.
Riportiamo qui di seguito il ricordo affettuoso della nipote di Fellini, Francesca Fabbri Fellini, con cui inizia il libretto.

“Che ruolo ha il silenzio in tutto questo rumore?”

di Francesca Fabbri Fellini

Questa era la domanda che negli ultimi anni di vita ripeteva sempre mio zio Federico. Per il suo centesimo compleanno, il mio regalo in risposta al suo interrogativo è una favola senza parole da me scritta e diretta: La Fellinette. La cosa più cara che lo zio Federico mi ha lasciato è un suo disegno a pastelli dove sono ritratta sulla spiaggia di Rimini quando avevo solo cinque anni. La bambina del disegno nel mio film prenderà vita grazie a una delicata animazione e farà un sogno. Dovete sapere che quando sono nata, nel 1965, lo zio Chicco aveva portato a casa già tre Oscar. Non male, eh? L’altro giorno meditavo sul fatto che sono stata solo per ventotto anni la “figlioccia” di Federico e Giulietta, nel senso che sono stati i miei padrini di battesimo. Sono morti troppo presto.


Vivevamo in due città diverse: lui a Cinecittà, nel Teatro 5, e io con la mia famiglia a Rimini. Ricordo i momenti gioiosi di convivialità intorno alla no-stra tavola romagnola, imbandita con i piatti che lui adorava, cucinati dalla sorella Maddalena, mia mamma. Quanti numeri in queste righe.

I numeri lo affascinavano. Lui credeva alla numerologia e mi raccontava sempre che passato, presente e futuro sono collegati, e che ognuno di noi ha un numero del destino. Il mio è il 5. Da lui ho ereditato la passione per il mistero. Non poteva essere altrimenti, dato che mia mamma deve aver respirato un po’ di polvere magica nell’aria, dal 1964 al 1965. Sono gli anni di Giulietta degli Spiriti e dell’incontro a Torino con il sensitivo Gustavo Rol. Addirittura, nella primavera del 1965 proprio quando sono nata io, nasceva anche la prima stesura del Viaggio di G. Mastorna, il film non realizzato più famoso della storia del cinema. Buon compleanno, zio Chicco. Grazie alle tue pellicole sono diventata una visionaria: fantasia e sentimento sono gli ingredienti della mia vita. La tua Fellinette.

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