Cabiria. Studi di cinema, studi storici nelle pieghe del cinema

di Barbara Perversi

Due personaggi femminili ormai impressi nella storia del cinema: stesso nome, storia drammatica alle spalle. Cabiria di Giovanni Pastrone (1914) e Le notti di Cabiria di Federico Fellini (1957) sono titoli indelebili del nostro cinema e del nostro immaginario cinematografico.
Su questo duplice rimando, gioca il titolo di una delle riviste cinematografiche di approfondimento più interessanti in Italia. Cabiria, quadrimestrale edito dal Cinit – Cineforum Italiano e da Il Geko Edizioni, nasce nel 2010 nel solco della storica testata Ciemme (incentrata sulle comunicazioni di massa), proseguendone la numerazione e rinnovandone, al contempo, il taglio e il punto di vista sul cinema.

Locandina Le notti di Cabiria, di Federico Fellini 1957
Cabiria, di Giovanni Pastrone, 1914

Nelle parole del direttore Marco Vanelli, appassionato critico e storico del cinema, Cabiria intende “cercare negli anfratti del cinema, guardando oltre la storia ufficiale”. Tra i meriti della testata, il ritrovamento ed il successivo restauro del cortometraggio Chi è Dio? (1945), soggetto di Diego Fabbri e Cesare Zavattini, regia di Mario Soldati, non firmato e pertanto ritenuto perduto.
Numerosi progetti di ricerca che procedono paralleli, all’interno di fondi di archivio, cineteche e via dicendo. Un autentico gioiello è stato riportato alla luce, proprio grazie al lavoro meticoloso di studiosi e ricercatori: il cortometraggio K, girato da Lorenza Mazzetti (scomparsa all’inizio del 2020) a Londra nel 1954, è stato scoperto, restaurato ed edito in dvd, allegato al n. 168 della rivista. “K, fra i primi adattamenti per lo schermo della Metamorfosi di Kafka, anticipa le urgenze espressive, artistiche e di denuncia che porteranno Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz e la stessa Mazzetti a firmare, nel 1956, il manifesto del Free Cinema”.
Un lavoro lento e prezioso che nei prossimi numeri si tradurrà in un approfondimento del rapporto tra Rossellini e il teatro, un progetto non portato a termine del regista danese Carl Theodor Dreyer (l’autore di Ordet, 1955) ed un’analisi originale di Fellini, come maestro dell’inquadratura e del linguaggio filmico.

Informazioni:
CINIT – CINEFORUM ITALIANO
info@cinit.itmarco.vanelli@cinit.it
http://cinit.it/?s=cabiria

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