Lezione sull’uso dello spazio filmico

a cura di Letizia Piredda

Nel libro Il cinema secondo Hitchcock di Francois Truffaut [1], si trovano in vari punti, delle vere e proprie lezioni di cinema. Una di queste è quella sull’uso dello spazio nelle riprese.

A.H. Molti registi sono coscienti di tutto quanto accade sul set e dell’atmosfera che circonda le riprese mentre non dovrebbero avere che un solo pensiero in testa: quello che apparirà sullo schermo! Come lei sa io non guardo mai nel mirino, ma l’operatore sa benissimo che non voglio dell’aria o dello spazio intorno ai personaggi e che bisogna riprodurre fedelmente i disegni che abbiamo fatto.

Non bisogna mai lasciarsi impressionare dallo spazio che si trova davanti la mdp [2], perché dobbiamo pensare che per ottenere l’immagine finale , possiamo prendere le forbici e tagliare lo scarto, lo spazio inutile.

L’altro aspetto è che non dobbiamo rovinare questo spazio perché potremo sempre servircene per ottenere degli effetti drammatici. Per esempio ne Gli Uccelli, quando gli uccelli attaccano la casa barricata e Melanie indietreggia verso il divano, ho tenuto la mdp piuttosto lontano da lei e mi sono servito in questo caso dello spazio per indicare il vuoto, il niente da cui si allontana.

Poi ho fatto una variante quando sono tornato verso di lei e ho messo la mdp piuttosto in alto per dare l’impressione dell’angoscia che aumenta in lei. E infine c’è stato un terzo movimento che è questo: in alto e intorno.  Ma l’importante era il grande spazio all’inizio. Se avessi cominciato fin dall’inizio molto vicino alla ragazza, avremmo avuto l’impressione che indietreggiasse di fronte a un pericolo che lei vedeva, ma il pubblico no. Al contrario volevo far vedere che indietreggiava di fronte a un pericolo che non esisteva, da qui l’utilizzazione di tutto lo spazio davanti a lei.

F.T. C’è dunque una cosa che ogni regista dovrebbe capire: per ottenere il realismo all’interno dell’inquadratura prevista, bisognerà eventualmente accettare una grande irrealtà nello spazio circostante.


Note
[1] François Truffaut. Il cinema secondo Hitchcock. Il Saggiatore, 2014
[2] mdp= macchina da presa

Informazioni su Letizia Piredda 196 Articoli
Letizia Piredda ha studiato e vive a Roma, dove si è laureata in Filosofia. Ha frequentato per diversi anni Corsi Monografici di Analisi di Film e più di recente Corsi di Critica Cinematografica presso Sentieri Selvaggi, Longtake e La Critica ritrovata. Ha tenuto Seminari su tematiche di cinema presso l’Università di Perugia. Da 3 anni collabora con il sito Longtake. Ha vinto il Concorso di Critica Cinematografica over30 nell’ambito del Longtake Film Festival 6 Edizione, 2024
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