di Pino Moroni
Dopo tanti argomenti molto impegnati ed impegnativi ho scelto di cambiare per poter finalmente ridere, su come ci rapportiamo con i nostri simili. I primi che mi sono capitati sono l’intero gruppo di scombinati che ha partecipato a tre edizioni di Boris, che attraverso la violazione di regole scritte di buon gusto e scorrettezza pura (parolacce e gesti a gogò) fanno arrivare, attraverso l’ilarità a denti stretti, a ragionare seriamente su temi quotidiani vecchi e nuovi.
Tante care cose (Bibliotheka edizioni) di Massimo De Lorenzo è una raccolta di lettere personali ed universali, rivolte a figure del passato e presente, compresi i più intimi, reali o immaginarie. Piene di sentimento e nostalgia, di rammarichi e di rancori, di rimproveri e di accuse, di scuse e buoni propositi, e di nonsense, come poi è fatta l’umanità.
Massimo De Lorenzo, veterano della famosa serie Boris (2007), prima a prendere premi per la miglior fiction, ha invitato sul palco una banda di svitati intelligenti registi, sceneggiatori ed attori, che da anni mandano avanti la storia seriale della TV italiana. Luca Vendruscolo, Pietro Sermonti, Carlo De Ruggieri, Alessandro Tiberi, Giulia Mombelli, Cristina Pellegrino, Giacomo Ciarrapico, con il conduttore Gianluca Cherubini, che si è prestato a fare la parte del provocatore di lunga memoria.