Quel che resta nel vaso

di Silvia Boccardi

Ci hanno raccontato che quando Pandora apre il suo famoso vaso e tutti i mali volano via, con le brutte conseguenze che ne deriveranno, resta comunque intrappolato sotto il coperchio qualcosa che potrebbe salvare la situazione: la speranza. Tempo fa ho ascoltato una versione molto differente e meno ottimista della storia : quello che resta dentro il vaso nel racconto di Esiodo è chiamato “elpis” e la traduzione non è speranza ma “aspettativa”.
L’aspettativa  è una speranza meno pura, un poco velleitaria, strettamente imparentata con la pretesa.
Allora non è una cosa buona, e questo chiarisce perché si trovava nel vaso insieme a tutti i mali.
Guardiamoci dall’andare al cinema con quel che resta nel vaso,  non diamo troppa importanza se il film ha vinto oscar, david, orsi o globi , restiamo freddi alle dichiarazioni di quelli che dicono che è meraviglioso e massima diffidenza da un cast stellare! Probabilmente sarà tutto inutile , forse  con questi presupposti la visione è irrimediabilmente danneggiata, non solo perché, come si sa, le aspettative esagerate rovinano sistematicamente tutto quello che incontrano per strada, ma anche perché il nostro  spirito di contraddizione (che forse in quel momento riposava) è stato risvegliato e  vuole avere le sue soddisfazioni.

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