la Redazione
“Le serie TV sono diventate il formato più popolare del linguaggio audiovisivo. Non c’è nulla che assomigli di più a un romanzo che l’intera serie dei Soprano o di Mad Men, del Trono di Spade o di Mare Fuori “dice Carlo Verdone nell’introduzione.
E aggiunge due riflessioni: la prima, riguarda i registi del ‘900 che hanno lamentato le dimensioni limitate di quell’attenzione che lo spettatore di cinema è stato sempre disposto a concedere.
Che cosa farebbero oggi questi grandi autori avendo a disposizione il tempo, i mezzi, la qualità di scrittura e recitazione di cui dispongono le migliori serie?
Alcune tra le più note serie TV
La seconda riguarda il fatto che la serialità ha riattivato forme e stili del racconto e del linguaggio cinematografico che per certi versi appartenevano alla sua archeologia: vedi il flashback in Lost, il montaggio alternato di This is us, il cliffhanger, cioè il finale sospeso usato negli episodi del muto.
Sicuramente titanica ed encomiabile, quest’opera di Mario Sesti che è riuscito a “farsi largo laddove tutti veniamo annichiliti” dice Boris Sollazzo di The Hollywood Reporter Roma ” e a offririci una bussola dove di solito naufraghiamo”.
In effetti questo libro copre un vuoto in un’ area sempre più vasta e sempre più intricata dove è davvero difficile orientarsi.