Milarepa (2025) di Louis Nero.

di Serena Pasinetti

Un mondo post-apocalittico. La giovane Mila (Isabelle Alen) conduce un’esistenza pacifica e semplice con i suoi genitori e la sorellina. La sua vita viene sconvolta dalla morte improvvisa del padre per mano degli zii. Spinta da un forte desiderio di vendetta, Mila viene persuasa dalla madre, Daka (Angela Molina), a intraprendere un lungo viaggio per apprendere le Arti Magiche, riservate esclusivamente agli uomini. Le taglia i capelli e la veste da ragazzo. Dopo un viaggio lungo e pericoloso, Mila giunge alla presenza di Yungutun (F. Murray Abraham), dove si addestra a imparare i segreti necessari per ottenere la sua vendetta. Dopo averla portata a termine, però, si reca dal famoso guru Marpa (Harvey Keitel), iniziando  un lungo, complesso e faticoso viaggio per redimersi dalle malvagità che ha commesso.

Il titolo è ispirato al celebre maestro del buddhismo tibetano Jetsun Milarepa – a cui già Liliana Cavani aveva dedicato nel 1974 un film omonimo – vissuto tra l’XI e il XII secolo, e noto per il suo percorso radicale di trasformazione interiore.
Il film ha come tematica centrale quello della vendetta, violenta e sanguinaria,  e della redenzione, del pentimento, che richiedono lunga  e profonda trasformazione, e grande lavoro interiore.
La storia è a volte difficile da seguire per difficoltà del montaggio a rendere con efficacia la divisione in due parti (vendetta e redenzione) del film. I dialoghi sono spesso scontati. Il cast, in gran parte di grande valore, non sempre sopperisce alla mancanza di contenuti che rimangono un po’ superficiali e stereotipati. A questo proposito qualche battuta maschilista di troppo avrebbe potuto essere evitata, visto che c’è un recupero finale di Mila come donna, nascosta per tutto il tempo sotto sembianze maschili.
La vendetta è maschile? La capacità di perdonare, di essere in grado di redimersi è femminile? Purtroppo questa tematica che, sviluppata più approfonditamente, avrebbe dato un tocco di originalità alla pellicola stessa, rimane invece solo in superficie.
Rimane in conclusione un film che ha un suo valore nel proporre alcune tematiche attuali della vendetta, della violenza fine a sé stessa, della difficoltà a pentirsi, tematiche su cui il film fa senz’altro riflettere.

  • Regia: Louis Nero
  • Attori: Isabelle Allen, Harvey Keitel, F. Murray Abraham, Angela Molina, Franco Nero, Hal Yamanouchi
  • Genere: Avventura, Drammatico, Fantascenza
  • Paese: Italia
  • Durata: 115′
  • al cinema dal 19 giugno 2025

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