Obet (Vittima) Venezia 79

di Letizia Piredda

Una madre in preda alla disperazione raggiunge il figlio in ospedale. Sembra sia stato vittima di un’aggressione da parte dei vicini Rom. Subito si forma un fronte di solidarietà cui aderisce l’intera città e la stessa sindaca, gettando discredito sulla comunità Rom. Siamo nella Repubblica Ceca, mosaico di minoranze, tra cui quella ucraina ( madre e figlio) è una delle più rappresentate, rispetto ad altre, quella Rom per l’appunto.

Alcune immagini del film

Poi un totale capovolgimento della situazione: la verità è un’altra, una caduta per le scale, ma ormai la macchina mediatica si è messa in moto, e insieme la prospettiva di una promozione sociale, la promessa della cittadinanza ceca e un nuovo alloggio. Non è più possibile tornare indietro, pena la perdita delle opportunità che la situazione le ha concesso, anche se proprio questo bisognerebbe fare per seguire i dettami della coscienza civile. Il film perde gradualmente di tono, e il conflitto interno della madre rimane in superficie, ma il film resta valido per le riflessioni che suscita sulle dinamiche migratorie interne all’Europa, e sulla impossibilità di una vera giustizia sociale all’interno di una società xenofoba. Chi è la vera vittima?

Obet (Vittima) di Michal Blaško Venezia 79 Orizzonti

Informazioni su Letizia Piredda 181 Articoli
Letizia Piredda ha studiato e vive a Roma, dove si è laureata in Filosofia. Da diversi anni frequenta corsi monografici di analisi di film e corsi di critica cinematografica. In parallelo ha iniziato a scrivere di cinema su Blog amatoriali.
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