Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti. L’ultima profezia sul Cinema.

di Pino Moroni

Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti è un film molto stratificato, modulare, multiconcettuale, in definitiva un ipertesto che, partendo dalle sue idee sul Cinema, tocca i rapporti umani, la società, la storia, la politica.
Per poterlo analizzare, in una critica che sia il più possibile aderente ai suoi contenuti anche più nascosti, è necessario sfogliare il film come fosse una cipolla, strato dopo strato (le tuniche), per capirne il senso compiuto.
Ma la cipolla è anche simbolo di lacrime e dispiacere (dolore ed incomprensioni) e Moretti ormai più che pessimista sul Cinema e la vita che sono e che verranno, ha però voluto cambiare il finale con una liberatoria marcia trionfale.
La scelta di questo finale consolatorio si basa sull’espediente storico narrativo di applicare, non il revisionismo di moda, ma una sua teorica del se, cioè se momenti della nostra storia e della nostra vita si fossero svolti in un altro modo non ci troveremmo a questo punto.

Alcune immagini de Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, 2023

Intanto, c’è da riconoscere la coerenza di questo autore, che da sempre, attraverso il suo alter ego, figlio dei tempi (Michele, Nanni o Giovanni) ha manifestato e sottolineato (anche facendo ridere gli spettatori) quello che c’era di sbagliato nei suoi/nostri comportamenti.

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