Magna Graecia Film Festival-19 Edizione

Catanzaro, 30 luglio/6 agosto 2022

di Tano Pirrone

La Direzione del Magna Graecia Film Festival annuncia che oltre all’attore Richard Gere e al regista e sceneggiatore John Landis sarà ospite del Festival anche l’attrice Stefania Sandrelli. La Sandrelli, una delle attrici più amate del cinema italiano anche all’estero, sarà premiata al festival – ideato e diretto da Gianvito Casadonte – come Gere e Landis, con la Colonna d’Oro alla Carriera, premio come di consueto realizzato da Michele Affidato. L’attrice di Viareggio sarà anche protagonista di un incontro con il pubblico, moderato dal regista e giornalista Fabrizio Corallo.

Una carriera unica, quella di Stefania Sandrelli: oltre 100 film interpretati, molti dei quali hanno fatto la storia del cinema italiano. Tra i numerosi premi ricevuti, i tre David di Donatello su undici candidature, e, nel 2018, il David di Donatello alla Carriera, e sei Nastri d’Argento, oltre a un Nastro d’Argento Onorario. Nel 2005 le è stato conferito il Leone d’oro alla Carriera nel corso della 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Dal 2012 è anche Chevalier dell’Ordre des arts et des lettres.

Dall’alto a sn: Richard Gere, Stefania Sandrelli, John Landis

Stefania Sandrelli esordisce nel mondo del cinema a 15 anni nel film di Mario Sequi Gioventù di notte, ma si afferma accanto a Ugo Tognazzi ne Il federale (1961), diretto da Luciano Salce. Sarà Pietro Germi a donarle la definitiva notorietà con due capolavori della commedia all’italiana quali Divorzio all’italiana con Marcello Mastroianni e Sedotta e abbandonata. In questi film diventa una star prima di aver compiuto i diciotto anni. Si dedica anche a pellicole estere come Le vergini di Jean-Pierre Mocky e Lo sciacallo di Jean-Pierre Melville, insieme a Jean-Paul Belmondo. Importanti sono le collaborazioni con Pietro Germi che la dirige in L’immorale (1967). Tra le sue interpretazioni da cineteca, Io la conoscevo bene, capolavoro di Antonio Pietrangeli, Il conformista, cult di Bernardo Bertolucci insieme a Jean-Louis Trintignant, ma anche Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli. Nel 1972 lavora nell’ultimo film di Pietro Germi, Alfredo Alfredo, duettando magnificamente con Dustin Hoffman. Nel 1974 il capolavoro di Ettore Scola C’eravamo tanto amati, due anni dopo torna con Bertolucci per Novecento, accanto a Robert De Niro, Gérard Depardieu, Alida e Romolo Valli, Burt Lancaster, Sterling Hayden e Francesca Bertini. Negli anni Ottanta, La terrazza di Ettore Scola, Vacanze di Natale di Carlo Vanzina e l’erotico La chiave (1983), di Tinto Brass. Quindi è nel cast al femminile di Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci e Speriamo che sia femmina di Monicelli, in La famiglia e, anni dopo, in La Cena sempre di Ettore Scola, quindi diretta da Francesca Archibugi in Mignon è partita, da Bigas Luna in Prosciutto prosciutto,  passando per Ninfa plebea di Lina Wertmüller e Per amore, solo per amore di Giovanni Veronesi. Negli anni 2000, L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, Un giorno perfetto di Ferzan Özpetek, La prima cosa bella di Paolo Virzì e, nel 2003, Un film parlato di Manoel de Oliveira. Nel 2007, a più di vent’anni dal film L’attenzione, in cui erano apparse per la prima volta insieme, recita assieme alla figlia Amanda nella fiction di Canale 5 Io e mamma. Due anni dopo, Stefania chiama Amanda come protagonista del suo primo film da regista, Christine Cristina, biografia della poetessa Cristina da Pizzano.

Prolifica anche la carriera televisiva: tra le sue interpretazioni: Come stanno bene insieme,  Desideria e l’anello del drago,  Caro maestro,  Il morso del serpente,  Il maresciallo Rocca, Il bello delle donne,  Il generale Dalla Chiesa, Una grande famiglia, Non è stato mio figlio. Nel 2021 è diretta da Pupi Avati in Lei mi parla ancora, mentre dopo l’estate 2022, è in uscita Acqua e Anice, di Corrado Ceron road movie girato in Romagna, in cui la Sandrelli è protagonista e interpreta una leggenda del liscio che all’età di 70 anni, parte con il furgone della sua orchestra per un viaggio alla ricerca delle persone che l’hanno amata e dei luoghi che l’hanno resa una star.

Il Magna Graecia Film Festival, aderisce alla rete dei festival sostenibili e plastic free – per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela dell’ambiente, dei borghi e delle spiagge – sposando la campagna promossa da Agis e Italiafestival, si svilupperà in otto giorni di proiezioni e incontri con anteprime nazionali e internazionali, masterclass d’eccezione, performance musicali e tanti ospiti che abbracceranno idealmente tutta la città, dal mare fino al centro storico del capoluogo calabrese. I concorsi dedicati alle sezioni di Opere prime italiane e internazionali e di documentari, curate rispettivamente da Silvia Bizio e Antonio Capellupo, presenteranno alcuni dei lavori più apprezzati della stagione.

Informazioni su Tano Pirrone 88 Articoli
Sono nato in provincia di Siracusa, a Francofonte, l’antichissima Hydria dei coloni greci, quaranta giorni prima che le forze alleate sbarcassero a Licata. Era il 14 maggio 1943. Ho frequentato il liceo classico, ma non gli studi per giornalista, cui ambivo. Negli anni ’70 ho vissuto due lustri a Palermo, dove ho lavorato in fabbrica, come impiegato amministrativo- commerciale. Nel 1981 mi sono trasferito a Roma per amore di Paola, oggi mia moglie. Sono stato funzionario commerciale e Project Manager nel Gruppo Marazzi. Infine consulente d’azienda per Organizzazione Aziendale e Sistemi Qualità. Curo le piante della mia terrazza, vedo gente, guardo film e serie tv, vado a cinema e a teatro, seguo qualche mostra; leggo, divagando e raccogliendo fior da fiore, e scrivo di cinema, libri e teatro per Odeonblog; di altre cose per me stesso. Ho pubblicato anche su Ponza Racconta, Lo Strillo, RedazioneCulturaNews ed altri siti di cinema e teatro. Ho due figli, Francesco e Andrea, ed avevo un cane, Bam, che sta sempre con me dovunque io vada. Sono faticosamente di sinistra; sono stato incendiario ed ora dovrei essere ragionevolmente pompiere.
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Tano Pirrone

Il regista milanese Marco Tullio Giordana riceverà la Colonna d’Oro alla Carriera, premio come di consueto realizzato da Michele Affidato, insieme all’attore Richard Gere, al regista e sceneggiatore John Landis e all’attrice Stefania Sandrelli. Giordana sarà anche protagonista di una masterclass con il pubblico, moderato dal regista e giornalista Fabrizio Corallo.

Marco Tullio Giordana esordisce con Maledetti vi amerò (1980) dedicando poi la sua opera a temi controversi come il terrorismo (La caduta degli angeli ribelli, 1981, La meglio gioventù, 2003), la mafia (I cento passi, 2000, Lea, 2015, Due soldati, 2016), l’immigrazione clandestina (Quando sei nato non puoi più nasconderti, 2005), il fascismo (Notti e nebbie, 1984, Sanguepazzo, 2008), il crimine occulto (Pasolini, un delitto italiano, 1995, Romanzo di una strage, 2012, Yara, 2021), le molestie sessuali (Nome di donna, 2018). Ha diretto in teatro la

trilogia di Tom Stoppard The Coast of Utopia (2012), Il testamento di Maria di Colm Tóibín (2015), Questi fantasmi! di Eduardo De Filippo (2016).
Ha pubblicato il romanzo Vita segreta del signore delle macchine (Mondadori
1990), il saggio Pasolini, un delitto italiano (Mondadori 1994) e, con Lirio
Abbate, il romanzo Il Rosso & il Nero (Solferino 2019). Ha scritto con Andrea Bigalli Immaginare la realtà. Conversazioni sul cinema (Edizioni Gruppo
Abele, 2021).